Il Martello di London è un martello in ferro e legno trovato nel 1936 a London, una cittadina del Texas, USA, e successivamente proposto da alcuni creazionisti come un OOPArt, cioè un "manufatto fuori luogo", una categoria di reperti archeologici non spiegabili con le correnti conoscenze storiche, scientifiche e archeologiche, spesso usate strumentalmente dai creazionisti a sostegno della loro ipotesi
Ritrovamento:
Un blocco di arenaria con un pezzo di legno sporgente fu ritrovato, separato dalle formazioni rocciose circostanti, da un escursionista di nome Max Hann e da sua moglie nel giugno 1936 (o 1934) lungo il Red Creek di London. Dieci anni dopo, nel 1946/1947, il figlio della coppia, rompendo il nodulo, vi trovò il martello parzialmente inglobato al suo interno. Il martello presentava poche zone arrugginite, mentre i resti del manico in legno non erano mineralizzati. Il martello fu venduto dalla famiglia Hann ad un esponente del movimento creazionista Carl E. Baugh intorno al 1983.
La tesi di Baugh e dei creazionisti:
Carl E. Baugh e altri creazionisti hanno affermato che il blocco, e conseguentemente il martello al suo interno, avrebbe dai 500 ai 300 milioni di anni circa (dal periodo Cambriano al Carbonifero), anche dopo che è stato fatto notare come le rocce di Red Creek siano databili al basso Cretaceo (110-115 milioni di anni fa). Inoltre, la datazione basata sull'analisi litografica delle rocce circostanti l'oggetto è poco indicativa, in quanto vi sono casi ben noti in cui alcuni sedimenti si sono induriti intorno ad un oggetto inglobandolo in pochi decenni.
Nel 1997/1999 furono condotti degli esami sul manico di legno con il metodo del carbonio-14, nonostante le lunghe opposizioni di Baugh che ritardarono tali esami: tali esami avrebbero fornito una datazione molto recente, "da 0 a 700 anni fa", ma non sono state fornite ulteriori informazioni su di essi. Baugh ha respinto tali risultati come errati.
A sostegno della tesi che non si tratti di un falso, i creazionisti presentano esami svolti dai Batelle Laboratories di Columbus, Ohio, che avrebbero stabilito che il metallo di cui è composta la "testa" è una lega composta al 96,6% di ferro, al 2,6% di cloro e allo 0,74% di zolfo. Baugh ha affermato che questa lega sarebbe impossibile da ottenere con procedimenti moderni e frutto di metallurgia avanzata, ma senza sostenere questa affermazione con delle prove.
Secondo Baugh, è grazie a tale composizione che il metallo non risulterebbe essere né corroso, né arrugginito. Infatti, secondo i sostenitori della genuinità del reperto, anche una piccola abrasione, effettuata poco dopo la scoperta per sottoporlo ad un'analisi, non avrebbe mai subito processi né di corrosione, né di ossidazione (ruggine). Tuttavia la fotografia che dovrebbe corroborare questa affermazione, in un sito "creazionista", presenta invece un oggetto arrugginito sia sull'abrasione che altrove.
Una tomografia a raggi X realizzata dal laboratorio Texas Utilities nel 1992, ha mostrato l'assenza di bolle e di variazioni di densità nella testa. Anche questo fatto, assolutamente normale per colate realizzate con altiforni moderni, ha spinto Baugh a pensare a una "metallurgia avanzata" posseduta da ipotetiche popolazioni antidiluviane.
Un'altra presunta prova della sua antichità sarebbero i fossili incrostati sulla superficie esterna del blocco, che sono, secondo non meglio precisati studiosi, risalenti al periodo siluriano. Da una analisi realizzata nel 2006, tuttavia, i gusci di conchiglia non risultano compatibili con esemplari antichi, mentre sono molto simili ad esemplari tuttora viventi. Anche le affermazioni di Baugh, che vogliono il martello come "parzialmente pietrificato", non hanno trovato alcun riscontro nell'analisi indipendente svolta da Glen J. Kuban nel 2006.
Il martello come falso:
A sostegno della natura di falso si può notare che non sono presenti aloni di diffusione delle particelle metalliche che avrebbero dovuto prodursi nella roccia in milioni di anni, né la pietrificazione del manico di legno del martello.
Inoltre, dal momento che si tratta di una roccia metamorfica, sottoposta ad enormi pressioni e temperature, sia il manico che la testa del martello avrebbero dovuto essere fortemente deformati.
La forma della testa del martello è molto simile a quella dei martelli diffusi negli Stati Uniti tra il XIX e il XX secolo
Nonostante quindi le insistenze dei creazionisti, non esiste nessuna prova che il reperto sia antico di milioni di anni, e che quindi sia realmente un OOPArt, esistono invece una serie di elementi che portano a qualificare il martello di London come un falso.
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