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lunedì 14 giugno 2010

AUTOCOMBUSTIONE UMANA

Combustione umana spontanea:
Con il termine Combustione umana spontanea (noto anche come SHC dall'inglese Spontaneous Human Combustion) si fa riferimento ad un supposto fenomeno naturale per il quale in determinate circostanze un corpo umano possa prendere fuoco e bruciare senza fonti esterne di innesco. L'argomento è oggetto di numerose teorie e studi ma non sono stati raggiunti risultati condivisi in merito all'esistenza di una tale reazione chimica all'interno del corpo che possa produrre tali risultati.

Una serie di decessi negli ultimi tre secoli sono stati attribuiti proprio alla combustione spontanea. Il primo caso documentato fu Nicole Millet, nel 1725. La donna aveva problemi di alcolismo e nell'occasione il marito venne accusato del suo omicidio. Altro caso è relativo alla contessa Cornelia Bandi di Cesena che nel 1731 all'età di sessantadue anni, fu ritrovata nella sua stanza ridotta quasi completamente in cenere.
Più recentemente altri casi sono stati, non ufficialmente, classificati come combustione spontanea. Tra questi segnaliamo nel 1966 il Dottor Irving Bentley a Coudersport in Pennsylvania e nel 1980, a Gwent nel Galles, Henry Thomas, settantadue anni.
Le caratteristiche che solitamente vengono attribuite al fenomeno sono quelle di produrre un calore molto alto ma contenuto in una zona circoscritta. Il corpo della vittima viene rinvenuto quasi completamente incenerito (per bruciare un corpo sono necessarie temperature intorno ai 1.000 gradi come quelli usati nei moderni forni crematori) e tuttavia gli ambienti risultano non troppo danneggiati dalle fiamme.



Possibili spiegazioni:

Tralasciando spiegazioni che includono argomenti paranormali alcuni hanno giustificato tali fenomeni con una sorta di effetto stoppino o effetto candela inverso. Solitamente infatti le vittime sono sovrappeso o obese e sono presenti fonte di calore esterne (pipe, sigarette, camini, stufe o simili). Quando i vestiti iniziano a bruciare il grasso presente nel corpo del soggetto inizierebbe a liquefarsi alimentando la fiamma.

Un'altra spiegazione popolare è quella che il corpo di soggetti dediti agli alcolici possa essere talmente intriso di alcol da poter prender fuoco. Tale spiegazione non trova appigli scientifici in quanto il corpo umano è composto in gran parte da acqua ed inoltre l'alcol prima di raggiungere concentrazioni necessarie per bruciare ucciderebbe la persona.

Il fenomeno nella finzione:
 
La combustione umana spontanea in quanto fenomeno misterioso e affascinante ritrova diverse citazioni all'interno di opere letterarie e di fantasia.

Uno degli esempi più famosi è la Torcia Umana dei Fantastici Quattro ma è possibile ritrovare l'argomento in opere molto più datate tra i quali il romanzo Casa desolata (Bleak House, 1852) di Charles Dickens o in Un capitano di quindici anni (Un capitaine de quinze ans, 1878) di Jules Verne.
In tempi recenti gli esempi diventano innumerevoli tra i quali vogliamo segnalare gli episodi dedicati all'argomento del telefilm sul paranormale X-Files e della serie satirica South Park.
Anche in un episodio della serie televisiva Buffy l'ammazzavampiri viene citato questo fenomeno.

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